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Oggi buona parte degli allevatori europei sanno che stabulare le scrofe in gruppo presenta una serie di vantaggi non indifferente: semplicità costruttiva e conseguente diminuzione dei costi fissi; libertà di movimento della scrofa, che permette un importante ginnastica funzionale e la ricerca delle zone più confortevoli all’interno del box.

L’allevamento delle scrofe in gruppo, associato all’alimentazione elettronica individuale, pone gli animali in una situazione di maggior benessere. Gli allevatori che sono giunti a tale sistema di stabulazione, anche partendo da problemi e da presupposti differenti, generalmente hanno trovato in esso la soluzione ideale.

Vantaggi:

Questa tecnica d’allevamento presenta parecchi vantaggi, in particolare la possibilità di stabilire la razione capo per capo, in relazione alla taglia, all’età, allo stato produttivo ecc.

Il permettere alle scrofe l’esercizio muscolare ha il risultato di evitare il parto languido, favorire la nascita di suinetti di notevole peso, annullare quasi la nascita dei mummificati. Importantissima poi è la cessazione delle lesioni podali ed articolari.

Inoltre, il sistema è adattabile ad ogni tipo di edificio, sia chiuso sia sotto tettoie. Generalmente basta dotare il fabbricato preesistente di divisori interni appropriati e posizionare correttamente gli autoalimentatori per vederlo funzionare al meglio.

Grazie alle nuove tecnologie wireless e all’utilizzo di pannelli solari, è possibile alimentare in maniera automatica e computerizzata anche scrofe allevate allo stato semi-brado in aree prive di connessione elettrica.

Il costo totale di un ricovero per fattrici in gravidanza, è inferiore a quello di un edificio appositamente costruito per la stabulazione a posta fissa. Vi è poi la possibilità di mantenere le scrofe in edifici non chiusi, e comunque senza controllo del microclima interno: niente ventilatori e riscaldamento, con tutti i loro costi.

Alcuni dati:

Negli allevamenti italiani che utilizzano il nostro sistema, abbiamo una media di suinetti svezzati a 7,4 Kg. Raggiungono il peso di 30 Kg. in 70 giorni. L’incremento medio giornaliero si aggira intorno Kg. 0,56 con un indice di conversione del 1,63. I parti scrofa anno sono circa 2,35. La percentuale di nati morti è il 2,6%. Nati vivi per parto 11. Morti in sala parto 8,6%. Numero svezzati per parto 9,85. Numero suinetti svezzati per scrofa all’anno 23,1.

E’ stato condotto uno studio presso l’Istituto di Rosmalen (Olanda), che metteva a confronto sistemi di tre gruppi di allevamento, gabbie a libero accesso, alimentazione trickle (distribuzione mangime lenta) ed ESF (alimentazione elettronica per scrofe), ad un sistema di allevamento individuale (gabbie).

Nella valutazione economica furono quantificati i seguenti aspetti: utilizzo di alimento, utilizzo di acqua e costi associati alla sistemazione del letame, utilizzo di energia, intervallo svezzamento-inseminazione, manodopera richiesta ed investimento richiesto.

La tabella riassume i risultati riscontrati.

Gabbie

Gabbie a libero accesso

ESF

Trickle feeder

N° medio scrofe

86

85

89

88

Investimento 170 scrofe (USD/scrofa)

900

1.160

885

940

Fonte: Comparazione di 4 sistemi di allevamento per scrofe Rosmalen Institute, Report P 1.171

Come funziona:

Nella stabulazione a gruppi con alimentazione individuale ogni scrofa è fornita di un trasponder che permette al sistema di riconoscerla. Questo transponder, che può essere inserito sottocute, o posto nell’orecchio come una marca auricolare, recepisce un segnale inviato da un’unità ricetrasmittente posta nell’autoalimentatore e lo riflette modificato. L’autoalimentatore è una gabbia d’acciaio zincata a fuoco o in acciaio inox dove la scrofa riceve la propria razione individuale impostata sul computer, protetta dalle aggressioni degli atri animali del gruppo.

Il nostro sistema permette un’amplissima gamma di soluzioni: mangime pellettato o farina, a secco o con aggiunta d’acqua nella percentuale desiderata. Possibilità di fornire il pasto in un’unica volta o in diverse fasi. Tutto ciò può essere programmato individualmente per ogni capo.

I cancelli della stazione di alimentazione (ESF) sono tutti azionati direttamente dall’animale che, entrando, aziona leveraggi che bloccano le porte, rendendo impossibile l’ingresso ad altri animali.

Il computer fornisce una lista di tutti gli animali che non hanno consumato il pasto, o parte dello stesso, dando la possibilità all’allevatore di verificare quale sia la natura del problema.

Dopo aver consumato il pasto, la scrofa, che non può coricarsi nella stazione a causa di un sistema di anticoricamento e disturbata dalla porta interna, esce dalla porta laterale. Il computer può memorizzare automaticamente le date di selezione dell’animale per eventuali controlli di gestazione o di imminenza di parto. In questo caso il computer quando riconosce l’animale da selezionare blocca la normale porta di uscita ed apre la “porta di selezione” che introduce l’animale in un box a parte, dove l’allevatore può facilmente eseguire controlli sull’animale o prelevarlo per portarlo in sala parto.

Ogni alimentatore può servire 40/60 scrofe, se il gruppo è più ampio è sufficiente aumentare il numero degli autoalimentatori per mantenere costante il rapporto animali/stazione. I nostri computer controllano, a seconda del modello, da 12 a 64 autoalimentatori e da 500 a 3000 animali.

Si può prevedere una stabulazione solo su grigliato, solo su lettiera in paglia o zona alimentazione su grigliato e zona di riposo su paglia.

Posizionando un box con il verro nella zona gestanti è possibile registrare la frequenza con cui le scrofe si presentano davanti al verro (boar visit). Tale dato abbinato all’assenza del comportamento alimentare, è un importante elemento per valutare lo stato di estro della scrofa.

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